Umbria – qualche giorno tra atmosfere medieviali, cibo e storia

“Da le vie, da le piazze gloriose,
Ove, come del maggio ilare ai dì
Boschi di querce e cespiti di rose,
La libera de’ padri arte fiorì”

Ho voluto iniziare con le parole di Giosuè Carducci per raccontarvi il mio week end in Umbria perchè credo che descrivano bene questa terra. Vie, querce, piazze e aggiungerei anche il buon cibo.  Ogni volta che visito questa “piccola” regione nel cuore dell’Italia mi stupisce e mi affascina.
Qualche anno fa ho conosciuto Elisa, una ragazza nata e vissuta a Todi fino all’eta’ di 20 anni. Durante le nostre lunghe chiaccherate spesso menziona  la “sua” Todi, ne parla con entusiamo così  abbiamo deciso di visitarla assieme.

Siamo arrivati al calare della sera, Elisa che ci ha accompagnato attraverso i vicoli e le chiese della sua cittadina. Appena scesi dall’auto, svoltato l’angolo, si viene avvolti dall’atmosfera medievale tipica di queste zone. Quella sera, complice la luce del tramonto, mi sentivo la protagonista di un libro di Ken Follet ambientato nel V secolo.

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La facciata della Cattedrale della Santissima Annunziata, Piazza del Popolo, il Palazzo del Popolo, tutto è in perfetta sintonia. Il paese visto dalla Terrazza del Chiostro delle Lucrezie sembra un grande presepe ma la chicca è sicuramente la chiesa della Nunziatina, la “piccola” cappella Sistina, se vi piace lo stile barocco non potete perderla.

 

Seconda tappa: Orvieto.
Mi ha colpito meno di Todi, forse per via della pioggia battente! Il Duomo è molto suggestivo con i suoi mosaici in oro, le sue quattro guglie e le statue in bronzo ma il Pozzo di San Patrizio ispirato alla leggenda irlandese dell’omonima caverna è una tappa fissa di chi visita Orvieto, . Occhio alla scalinata però. Io sto ancora sudando 🙂

 

Tavola e Relax

La nostra vacanza non poteva che proseguire all’insegna del cibo.
Una cosa che non sapevo è che quelle sono zone di cacciatori. Guidando attraverso le colline non è raro imbattersi in gruppetti di uomini con cani e fucili in spalla che si avventurano nella boscaglia alla ricerca di conigli, cinghiali o piccoli cervi. La cacciagione è una delle specialità culinarie. La sera abbiamo cenato in un agriturismo all’interno di una tenuta di caccia. Il locale si raggiunge attraversando la tenuta e al di là della recinzione è possibile vedere gli animali al pascolo, vi devo dire la verità: non sono vegetariana ne tanto meno vegana ma un pò di effetto me l’ha fatto…la carne pero’ era buonissima!
Ci siamo fermati per due notti e abbiamo soggiornato in due hotel diversi. Diversi come posizione, come tipologia di location e come ambientazione.

La prima notte abbiamo dormito presso la Tenuta Canonica, nella campagna di Todi, dimora storica del X sec. Dalla nostra camera si intravedeva la Santa Maria della Consolazione, una chiesa poco fuori Todi in stile rinascimentale e molto imponente.
Prato all’inglese, ulivi, depandance in pietravista, piscina e alberi di melograno…l’esterno della tenuta si presenta così, un mix di Toscana, Umbria e Piemonte.

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Pavimenti in cotto , soffitti a volta, pareti in pietra e mattoni fanno da cornice ad enormi divani, sedie in ottone e librerie che arredano le stanze comuni a disposizione degli ospiti. A completare il tutto l’immancabile caminetto e tante fotografie di famiglia. Qui ti senti a casa (forse anche troppo). Tutto pensato per ricreare un ambiente caldo e casalingo. Personalmente preferisco di piu’ hotel in cui sentirmi in “hotel” (non credo che il concetto sia molto chiaro, vedrò di essere più esplicita in altri articoli, magari parlerò proprio di questo nel prossimo! 😉 ). Le camere sono in stile country e mi sono piaciute moltissimo, le foto di Marylin in bianco e nero appese in bagno a prima vista possono sembrare strane ma le ho apprezzate, si abbinano bene allo stile della stanza. L’arredamento è in legno scuro ed ogni camera è caratterizata da un colore diverso alle pareti. La cosa migliore: la vista dalla stanza… i colori della campagna e del cielo sui tetti della tenuta sono perfetti.


La particolarità dell’hotel (oltre all’arredamento) sono sicuramente il gatto che si aggira per la tenuta e Anacleto, il pappagallo aiuto-receptionist che molto educatamente saluta e ripete “permesso”

La seconda notte l’abbiamo trascorsa al Borgo la Chiaracia Resort & SPA, hotel a 5 stelle aperto solo da qualche mese e totalmente diverso dal precedente.
La struttura è più lussuosa e moderna della precedente con enormi quadri alle pareti, poltroncine eleganti adagiate su tappeti rossi, una hall spaziosa con il pavimento di marmo rosa e una SPA completa di piscina, saune e bagno turco.


Abbiamo cenato al ristorante dell’hotel: Le Radici. Una grande sorpresa, un mix di sapori e profumi nella tranquilla campagna umbra: non sono una grande amante del foie gras ma lo chef lo proponeva insieme a un’ottima tartare di gamberi accompagnati da una pallina di gelato al rafano: veramente buonissimo! Altra nota super positiva della serata è stata il cocktail dell’aperitivo! Super scenografico e buonissimo. L’arredamento del locale risulta un  pò spoglio e andrebbe curato un pochino di più nei dettagli, ma il cibo lo consiglio.

Ulima nota : sfortunatamente il tempo non è stato dei migliori, ma non mi aspettavo altro, quando IO passo in Umbria piove sempre!;-)

Al prossimo articolo !

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