Vi avevo promesso un articolo su Dubai ed eccolo qui! Confesso che non avevo mai pensato di scriverne uno prima perchè pensavo che non ci fosse nulla da dire, nulla che potesse interessare. Poi preparando quello per Helsinki mi sono resa conto che ci sono tante cose da dire anche sulla mia passata esperienza a Dubai.
Per chi fosse approdato qui da poco: vi riassumo brevemente. Ho vissuto per 37 anni a Bologna, a Dicembre 2019 Alessandro ha accettato un lavoro a Dubai e a Febbraio 2020 ci siamo trasferiti. Siamo arrivati negli Emirati Arabi Uniti poche settimane prima dell’inizio della pandemia quindi il primo periodo lo abbiamo vissuto in lockdown.
Non voglio esporvi le differenze tra la vita a Dubai e quella di Helsinki ma voglio raccontarvi alcune curiosità e darvi qualche informazione utile ricordandovi che questa è la mia percezione, se parlate con altri potrebbero avere opinioni o riflessioni diverse dalle mie.
Per rispondere velocemente alle domande più frequenti: Dubai è una città organizzata, sicura, pulita. La donna è rispettata, si può vestire tranquillamente come in Occidente, una piccola accortezza in più è richiesta negli uffici pubblici.
L’80% della popolazione è expat, principalmente indiana e asiatica ma con una forte presenza anglosassone: americani, inglesi, australiani e sudafricani. Questo comporta che la cultura araba non sia presente nella vita di tutti i giorni. Le cose che più ti potrebbero colpire sono : la mancanza della carne di maiale nei supermercati e il adhān (è la chiamata islamica alla preghiera) che echeggia per tutta la città a determinati orari. Anche le varie restrizioni del Ramadan negli ultimi anni sono state limitate, ma ricordatevi sempre di rispettare la cultura del paese che vi ospita. Nella religione musulmana il giorno sacro è sempre stato il venerdì, da qualche mese si sono uniformati all’Occidente considerando il week end da Sabato a Domenica.
Gli expat vivono all’interno di appartamenti forniti delle aziende o in ogni caso gli viene dato un contributo per affittare la casa o per comprarla. Solitamente all’interno è presente la piscina, la palestra, la security e la manutenzione per ogni problema che si può avere. Per esempio a noi si ruppe la chiave nella toppa della porta e nel tempo di una cena al ristorante ci hanno sostituito la serratura e consegnato le chiavi nuove. L’azienda inoltre si occupa del trasporto di ogni dipendente sul luogo di lavoro.
Confrontandomi con molti italiani che si sono trasferiti a Dubai da altri paesi mi sono resa conto che il modo di vivere è molto americano: non esiste assistenza medica pubblica, non esiste scuola pubblica, le scuole private sono per la maggior parte di stampo British sia come educazione sia come didattica. Si potrebbero definire i classici “college”.
Adesso passiamo alle cose più futili, alle curiosità e alla parte dell’articolo più difficile per me.
Che colore associo a Dubai? Il marrone! E’ tutto marrone persino il cielo non è azzurro ma marroncino a causa delle tempeste di sabbia.
Come si fa amicizia? Fonte inesauribile è sicuramente Facebook. A Dubai così come qui a Helsinki è pieno di Gruppi Facebook di expat, di donne o abitanti dei compound con cui scambiarsi opinioni, chiedere consigli o incontrarsi per fare conoscenza. A Dubai la comunità italiana è molto presente e questi gruppi sono veramente utilissimi. Sono utilizzati anche per vendere cose: quando ci si trasferisce si usano tanto, io avevo comprato moltissimi mobili usati e prima di partire a mia volta ho venduto su questi gruppi.
Come si vive nei compound? Qui vi posso portare la mia esperienza diretta. Nel mio caso gli abitanti erano prettamente anglosassoni e di cose da dire su di loro ce ne sono tantissime: alle 17:30 cenano e i bambini alle 19:00 sono a letto. Sono degli “accumulatori seriali di cose”. Vivono perennemente nei garage. Sono pieni di figli e ovviamente di maid. Avendo tantissime cose organizzano spesso i famosi “Garage Sale” dove si può trovare qualunque cosa. Le mogli non lavorano. Ogni famiglia ha qualsiasi mezzo di locomozione conosciuto: monopattini, motorini, qualsiasi cosa che sia elettrico, macchine enormi, barche, quad, per non parlare della dimensione delle automobili. Vanno matti per Halloween e per il Natale. Ogni villa aveva una stanza esterna, completa di bagno, per la maid.
Ci torneresti a vivere? Si certo ma per due mesi l’anno: Dicembre e Gennaio. Gli unici che secondo me sono vivibili. Il caldo e l’afa a volte sono insopportabili.
Altre considerazioni sparse : mi manca tantissimo il servizio Valet, il servizio presente in tutti i ristoranti in cui ti parcheggiano la macchina. Mi manca qualcuno che mi faccia le buste della spesa e che me le porti alla macchina. Mi manca tanto il mio giardiniere anche se qua il giardino non ce l’ho: era un ragazzo pakistano carinissimo che mi ha fatto conoscere in videochiamata la moglie e il figlio che vivono nel suo paese. Mi manca la consegna a domicilio di qualsiasi cosa, volendo si può non uscire di casa per fare compere.
Probabilmente ho dimenticato qualcosa ma questo articolo è diventato veramente troppo lungo. Se avete voglia di farmi qualche domanda sarò felice di rispondervi.
Baci #ladylifestyle