Verso le Isole Lofoten

In viaggio verso le Isole Lofoten .Da dove iniziare? Inizio l’articolo senza troppi preamboli perchè sarà lunghissimo.
Ho fatto diversi post sul profilo di Instagram ma vorrei mettere tutto nero su bianco in modo da aiutare chi magari vuole fare un road trip verso la Norvegia. Siamo partiti da Helsinki direzione Isole Lofoten. Noleggiando l’auto presso la filiale Hertz del centro al costo di 1.200 euro per 8 giorni con : 2 licenze di guida, assicurazione completa e viaggio all’estero. (Una curiosità: l’assicurazione non copre in caso di viaggi in Macedonia, Serbia, Russia e udite udite Italia. Siamo considerati un paese a rischio.) Abbiamo suddiviso il viaggio in 9 tappe per un totale di circa 4.000 km e 48 ore di viaggio in 9 giorni.


Prima tappa Helsinki- Oulu. A Oulu soggiorniamo sempre in un albergo della catena Lapland Hotel. Ce ne sono moltissimi in tutta la Finlandia, sono in stile finnico, curati in ogni dettaglio e la colazioni e i pasti sono ottimi. Con la colazione il prezzo si aggira intorno ai 300€ a notte. (I prezzi che vi indicherò nell’articolo saranno tutti in camera doppia con colazione).

Per i pranzi ci siamo sempre fermati lungo la strada in quelli che non chiameremo autogrill ma in realtà sono dei ristoranti gestiti dai locali che hanno solitamente a menù 3/4 piatti al massimo, economici ma buoni (circa 20 euro a testa per un piatto completo con carne, verdura e purè)
Durante la seconda tappa ci siamo fermati nei pressi di Tornio, al confine tra Svezia e Norvegia e le uniche altre persone sedute erano una coppia di italiani, due romagnoli in viaggio con il van e le loro biciclette. Appena hanno saputo che viviamo qui hanno iniziato a bombardarci di domande sulla popolazione, sugli usi, sul cibo. E’ stata una bella chiacchierata ma purtroppo avevamo molta fretta.

Seconda tappa Oulu-Enontekiö nel cumune di Hetta è situato nella regione della Lapponia e dove circa un quinto della popolazione è Sami. Qui abbiamo soggiornato al Hetan Majatalo, un piccolo hotel a conduzione familiare molto particolare con una casina bianca al centro dove viene servita la colazione
e le varie camere all’interno di piccole casine rosse. Spartano ma accogliente e dotato di tutto (bici, sauna, sala fitness e piccola biblioteca). Abbiamo incontrato tantissime persone che facevano in giro della Lapponia in bicicletta o addirittura a piedi. Il costo era è di 150€ a notte con la colazione.
Abbiamo cenato nel ristorante di un altro hotel, per una cena completa abbiamo speso 130€.
Ci sono tanti piccoli paesini immersi nella Lapponia finlandese che offrono sia in estate che in inverno tantissime attività diverse: dalla più comune aurora alle notti negli hotel di ghiaccio basta solo avere un pochino di spirito di avventura. Se avete intenzione di fare un road trip in Lapponia ricordatevi che le renne sono libere di pascolare quindi spesso le trovate in mezzo alla strada, ai lati oche attraversano, occorre prestare molta attenzione. Fate moltissima attenzione anche zanzare: ce ne sono tantissime, occorre stare coperti e tanti litri di Autan.

La terza tappa è sicuramente una delle più spettacolari che abbiamo fatto. Lasciando Enontekiö siamo arrivati a Sommarøy passando per Trømso e per i suoi fiordi, ce ne sono due attorno alla città che sono tra i più belli: Storfjord e Balsfjord. Uno spettacolo: ammetto che è era una delle cose che ho sempre voluto vedere. Molti potrebbero dire che assomigliano ai nostri grandi laghi del Nord Italia, mi spiace ma sono una cosa differente.


Tralasciando il fatto che i paesi siano più curati: i colori sono accesi, le case tutte colorate di rosso e giallo, le bandiere in ogni casa, le vette altissime diverse dalle nostre montagne. Vi elenco alcune delle attività che possono essere fatte: ci sono diversi musei Vichinghi nei pressi di Trømso da poter visitare. Ce ne sono anche lungo la strada principale che abbiamo percorso, spesso sono musei gratuiti a cielo aperto. Escursioni in kayak sui fiordi più spettacolari, le crociere di una sola giornata e se siete più temerari anche trekking sulle vette.
Noi abbiamo scelto di non fermarci a Trømso, sia per via del poco tempo sia perchè non la ritenevo una città per cui valesse la pensa trascorrere una notte. E qui arriviamo a Sommarøy…dunque qui mi servirebbe un articolo a parte solo per questa isoletta. Intanto vi lascio un link a un vecchio articolo di Repubblica per
farvi capire la loro fantastica filosofia di vita.
Partiamo dalla prima cosa che mi ha colpito. In quella zona della Norvegia le spiagge sono bianche e il mare è caraibico, mi aspettavo lo stesso mare marrone di Helsinki . Non è tanto freddo perchè c’è la Corrente del Golfo motivo motivo per il quale il mare non ghiaccia mai nemmeno d’inverno.
Seconda cosa: l’hotel che abbiamo scelto il Sommarøy Arctic Hotel Tromsø, struttura nuovissima in un punto super panoramico dell’isola, la location è veramente spettacolare e indovinate un pò? Pieno di italiani. Il costo è stato di 250 euro e cena a 100 euro molto buona.
Il paesino è veramente piccolo ma c’è tutto, si può passeggiare sulle spiagge bianche, salire fino all’osservatorio, fare kayak, ammirare il sole di mezzanotte (che abbiamo finalmente avuto la fortuna di vedere), anche se piccolissimo c’è l’immancabile scuola e un piccolo cafè.
Noi purtroppo abbiamo trovato brutto tempo e, dopo esserci fermati al market ci siamo parcheggiati quasi in spiaggia per un fatto un aperitivo vista spiaggia bianca e fiordi (sarebbe stato meglio il sole ma ci siamo accontentati). Appena ha smesso di piovere ci siamo diretti sulla spiaggia e in lontananza abbiamo visto un
uomo con due cani. Indovinate la nazionalità? Ovviamente era un italiano in ferie con il camper. Altra cosa da ricordare la Norvegia è piena di camperisti, campeggiatori, van, ciclisti, persone che si spostano a piedi con la tenda: infatti non abbiamo avuto difficoltà a trovare posti nelle strutture prenotando un giorno per l’altro.

Lo so l’articolo è già lunghissimo e non siamo ancora arrivati alle Lofoten: abbiate pazienza.
Lasciamo Sommarøy e ci dirigiamo alla nostra destinazione finale facendo un’ulteriore tappa: Standtorg. Questa è stata solo una tappa di passaggio, poco degna di nota. Abbiamo alloggiato nell’unico Hotel nel giro di 50 km, è stato difficilissimo trovarne uno. Era anche questo ottimo come posizione (direttamente sulla strada principale) molto curato, con camera grande a 180€. Unica pecca il cibo: la sera l’unica cosa che per noi italiani era commestibile era una lasagna.

Arriviamo quindi a Svolvær: LOFOTEN. Abbiamo scelto questa come base perchè si trova all’inizio delle isole ed con solo due ore di auto era raggiungibile dalla nostra precedente tappa.
Appena arrivato abbiamo lasciato le valigie e ci siamo diretti a Å (ultima lettera dell’alfabeto norvegese). Come accennato il tempo non era dei migliori ma nel tragitto verso Å è spuntato il sole (avrei potuto dire ha fatto CAPOLINO il sole ma resto umile) e ci siamo goduti tutta la strada panoramica E10, con alcune deviazioni, diverse fermate per fare foto, camminare o semplicemente guardarci intorno. Negli anni ho visto foto e video delle Lofoten in ogni modo possibile ma vedere una spiaggia piena di surfisti, con la muta, sulle onde del mare di Norvegia, al circolo polare articolo non è una cosa che si vede tutti i giorni, per molti potrebbe sembrare banale: si ma io ho visto i surfisti in Australia o a Los Angeles. Ok ma li è una cosa normale, è una cosa che ti aspetti, è una cosa che vedono tutti ed è una cosa scontata. Le scuole di surf alle Lofoten non me le aspettavo e non lo avevo sinceramente letto o visto da nessuna parte.
Informandomi meglio per gli addetti ai lavori sono spot molto famosi in cui surfare e prima o poi ci torno e faccio una lezione!
Proseguendo ci siamo fermati nei famosi: Reine (la foto classica delle Lofoten con la roccia dietro al paesino con le casette rosse), abbiamo fatto tappa a Å, ma probabilmente quello che mi è piaciuto di più è: Vikten. Non è sulla strada principale bisogna fare una piccola deviazione, è un paesino minuscolo sul mare in cui tutte le case hanno l’accesso sulla solita spiaggia bianca e nel quale un artista vetraio del luogo ha aperto un piccolo cafè e un laboratorio in cui lavora il vetro, insegna a lavorare il vetro con tutti i bambini incuriositi seduti sul pavimenti che lo guardano incantati… A Reine ci siamo fermati per un caffè e un cappuccino, in un locale famoso per i suoi gamberi crudi, L’ Anitas sea food bar con panorama spettacolare sul monte Reinebringen, uno dei più famosi delle isole. Il paesaggio in 2 ore di viaggio cambia completamente, si passa dal paesaggio di montagna a quello di mare in due curve. Si possono vedere persone che fanno il bagno in mare e quando escono si infilano il maglione di lana con i fiocchi di neve disegnati. Ho visto le impalcature per l’essicazione degli stoccafissi (patrimonio nazionale), c’è anche il museo dello stoccafisso a Reine. Ho visto le navi per la pesca dei salmoni, ho visto i pescherecci partire alle 6 del mattino. Sono state giornate incredibili ma prima del rientro abbiamo passato una serata “diversa” al pub con il karaoke. Un’esperienza sicuramente diversa dal solito. Abbiamo trascorso 2 ore a cantare a squarciagola con i norvegesi, canzoni americane anni 70/80/90, è stato divertentissimo: c’erano ragazze, coppie, pescatori, gruppi di amici, famiglie…una serata diversa dal solito soprattuto perchè inaspettata.

A Svolvær abbiamo soggiornato al resort Anker Brygge all’interno del porto dell’omonima cittadina. Una chicca: sono tutte suite con uso cucina, sono vecchie casa di pescatori molto caratteristiche e con uno stile molto retrò. La nostra suite affacciava direttamente sul porto abbiamo speso 180 euro. Cose da fare alle Lofoten che non abbiamo avuto il tempo di fare: kayak, l’escursione per vedere le balene, trekking… sono tutte attività che solitamente gli hotel organizzano.

Come dicevo sul profilo Instagram, non parlo del viaggio di ritorno nel quale abbiamo attraversato la Lapponia svedese che purtroppo non mi ha in nessun modo colpito. Magari prossimamente gli darò un’altra chance.

Spero di aver trasmesso tutta la mia passione per questo viaggio perchè sono stati giorni incredibili. Ultimo ma non ultimo ci tengo a ringraziare il driver che mi ha guidato in questa avventura mentre io fotografavo e filmavo qualunque cosa. Grazie marito.
Per tutte le foto e i video vi rimando al mio profilo Instagram, clicca qui

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